incesto
In Viaggio con zia Lucia
di Gius812020
12.10.2024 |
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"In auto Io, zio a destra e zia sul retro parlavamo di ogni cosa per passare il tempo del viaggio, finalmente a destinazione e consegnato zio alle cure dei..."
Erano anni che sognavo di fare l'amore con zia Lucia ma la possibilità non si era mai presentata effettivamente a me e ne tanto meno lei aveva mai accennato a volere la stessa cosa finché un giorno qualcosa cambiò.Era una mattina di novembre quando zia mi chiamò per chiedermi un favore, voleva che accompagnassi lei e suo marito in un viaggio fuori regione che avrebbe poi fatto capolinea ad un ospedale dove suo marito sarebbe rimasto ricoverato per ei controlli specialistici.
Accettai e la mattina seguente partimmo di buon ora per l'ospedale.
In auto Io, zio a destra e zia sul retro parlavamo di ogni cosa per passare il tempo del viaggio, finalmente a destinazione e consegnato zio alle cure dei medici facemmo ritorno a casa solo io e zia.
Quel giorno zia era abbigliata in modo anomalo per la stagione, seppur una giornata abbastanza calda era pur sempre Novembre, indossava una gonna molto lunga on degli spacchi laterali molto alti quasi ad arrivare ai femori, un tacco alto ed una maglia aderente che risaltava le abbondanti forme del suo seno,
Bruna con occhi chiari, un fisico nella norma di una donna over 50 e delle belle gambe che venivano fuori ad ogni passo la visione per me era molto eccitante ed in quei pochi momenti di silenzio in auto la mia mente pensava a quanto potesse essere bello sollevarle quella gonna, sfilarle via le mutandine e leccarle la figa.
Notai però subito una cosa, zia si era accomodata in auto mettendo i lembi del vestito tra le cosce e lasciando scoperte le gambe per buona parte dello spacco laterale.
Inutile dire che l'occhio in più occasioni cadde proprio su quelle belle cosce pienotte e ben tornite, questo dettaglio non sfuggì di certo a zia che non perse l'occasione di prendere l'argomento.
" Marco posso chiederti una cosa?"
" Certo zia"
" Non so che parole usare per non essere fraintesa, allora ho notato da quando siamo partiti che in qualche circostanza ti sei soffermato con lo sguardo sulle mie gambe..... ti disturba che siano scoperte? Lo so che non sono gambe di una ventenne e magari non sono belle da vedere ma l'abito è un po' scomodo per restare seduta normalmente ma se ti disturba le corpo"
" Zia innanzitutto scusami se ti ho dato questa impressione non volevo essere invadente con gli occhi e poi se mi permetti hai delle bellissime gambe. Non mi disturba affatto. Resta comoda come sei"
" Grazie sei gentilissimo. Senti Marco io vorrei ricompensarti per tutto questo disturbo. Avresti qualche richiesta in particolare? che so potrei darti una ricompensa monetaria oppure vuoi che andassimo a pranzo o cena fuori?"
" Zia non mi devi nulla l'ho fatto con piacere"
Zia restò in silenzio per qualche secondo per poi riprendere
" Ma dai da questa mattina che siamo n viaggio non mi hai permesso nemmeno di pagare il caffe al bar, devo ricompensarti"
" Tranquilla fai conto che tu l'abbia fatto"
Zia stette ancora in silenzio con un aria riflessiva mentre io pensavo "" Perché non mi chiedi se ti voglio scopare come ricompensa"" Chiaramente tutto era sigillato nella mia mente e nel mio sogno atavico di volerla portare al letto.
" Marco ho pensato quale potrebbe essere la tua ricompensa di oggi, spero di non sbagliare"
" Sentiamo la proposta allora"
" Pensavo che adesso che siamo a casa potresti venire da me, non c'è mia Laura che è fuori per lavoro e io in ospedale quindi saremo tranquilli" Qui avevo già l'uccello duro come il marmo le mie orecchie non sentivano più il resto del discorso e la fantasia volava veloce.
" Potrei prepararti un ottima cena e magari dopo se tu mi confermi potrei farti osservare bene le mie gambe cosi da non dover dividere lo sguardo tra la strada e le mie gambe"
Sorrise divertita quasi fosse un rimprovero scherzoso al mio continuare a far cadere l'occhio sulle sue cosce.
" Accetto volentieri zia"
" Per la cena?"
" Per tutto"
" ahahahaha quanto sei scemo. ok dai inizio a pensare cosa preparare"
Dopo qualche ora di viaggio fummo sotto casa sua, salimmo in cucina e mi fece accomodare ad una poltrona mentre lei si adoperava ai fornelli.
Cenammo dall'antipasto alla frutta tutto delizioso e curato e durante la cena benché lei parlasse e aspettava una mia interazione il mio pensiero ed al dopo cena. " Se fosse vero che mi mostra le cosce?"
Finita la cena si congedò momentaneamente tornando dopo 10 minuti con indosso lo stesso outfit della giornata almeno cosi sembrava ma da un attento esame notai che i colori erano diversi. Aveva cambiato gonna ma stesso modello.
" Mi sono data una rinfrescata ed ho rimesso su una gonna simile alla precedente che ho visto che ti piaceva, allora sei pronto per la tua ricompensa?"
" Ma davvero zia?"
" Eh ma scusa pensi che io sia una ciarlatana?"
Mi fece riaccomodare sulla stessa comoda poltrona, si mise di fianco a me e sollevando una gamba poggiò il piede con scarpa con tacco dieci sulla mia coscia lasciando scoperta la sua.
Era un bel vedere una coscia pienotta ma bella, non c'erano tracce di cellulite non c'era grasso in abbondanza e non erano delle stecche da biliardo.
" Che te ne pare?"
" Confermo la bellezza delle tue gambe zia"
" Che fai ti fermi a questo? nessun esame tattile?"
" Posso?"
" Devi!!! è la tua paga giornaliera"
Palpeggiai ed accarezzai quella coscia fino ad arrivare quasi a sfiorare con le dita la figa e fu li che zia scese la gamba, capì di aver esagerato, di essermi spinto troppo oltre.
Restai muto e la guardavo, lei sorrideva compiaciuta e forse pensava.
" Allora Marco ti andrebbe di tira via questa gonna per osservare meglio la tua ricompensa?"
Non me lo feci ripetere e nemmeno un secondo dopo la zip della gonna era tirata giù e la gonna andò sul pavimento lasciando scoperte due belle coscione pienotte ma non grosse slanciate dal tacco alto, le meravigliose mutandine di pizzo lasciavano intravedere un magico boschetto folto e sopra la magli aderente nascondeva due belle bombe sode.
Accarezzai con delicatezza quelle gambe poi un po' più deciso con la mano le stringevo sentendone tutto il calore, il corpo la bellezza di quelle gambe.
" bhe zia che dire se non che la ricompensa è più che accettata, graditissima e non potevo di certo chiedere ed ottenere di meglio."
" Adulatore!!! Ora però finisci il lavoro esami tutto nel dettaglio, anche la parte superiore va esaminata, credi non mi sia accorta che ti andrebbe di esaminarla?"
" Sono cosi esposto?"
" Diciamo che non nascondi quando qualcosa ti interessa"
Cosi dicendo si sfilò la maglia aderente che le copriva quel meraviglioso, burroso ed abbondantissimo seno fasciato in un reggiseno di pizzo bianco che non nascondeva le belle areole marroni ed i marmorei capezzoli che facevano capolinea.
Si girò su se stessa offrendomi la totale visuale del suo corpo e poi si riavvicinò a me affinche potessi ancora tastarlo.
Non lesinai delle carezze alla cosce e sali anche sul culo tondo e senza pensarci molto le rifilai una leggera pacca che andò a colpire perfettamente nel segno in quanto zia guardandomi mi sorrise quasi compiaciuta.
" Bello davvero" le miei uniche parole prima di salire lungo i fianchi, afferrandola la posizionai meglio davanti ai miei occhi e fissai bene quel seno che si presentava prepotente al mio sguardo.
Senza più proferire parola e con la testa che mi suggeriva solo di prendere tutto quello che c'era da prendere iniziai a seguire i più erotici degli istinti, le sbottonai il reggiseno lo tirai via e sussurrando solo due parole dissi
" Mi prendo anche un piccolo rimborso per le spese autostradali"
Zia rimase in silenzio ma con i movimenti acconsentiva al mio volere, la mia bocca ormai irrefrenabile raggiunse i suoi capezzoli e la mia lingua li lambiva dolcemente, le mani stringevano dapprima delicatamente e dopo con più vigore i grossi seni ormai non più vigorosi come un tempo ma sempre belli. Grossi burrosi, morbidi che riempivano le mie mani a piano.
I gemiti quasi sommessi di zia mi eccitavano ancor di più dei sui stessi seni, si sentiva che iniziava a sentire piacere ma forse per vergogna forse per imbarazzo cercava di nasconderlo ma le sue mani non fermavano le mie che lentamente scendevano lungo i fianchi e nuovamente sulle cosce per accarezzarle, scivolare al loro interno e sfiorare con l'esterno della mano la meravigliosa figa pelosa coperta dalle mutandine di pizzo bianco.
insistetti sui capezzoli per un bel po' finche una flebile voce di zia mi riprese dolcemente
" Ho saldato le mie spese?"
" Diciamo che ancora sono fuori le spese carburante, usura della macchina caffe e giornata di lavoro perso, quindi zia per quanto ne so siamo all'inizio del pagamento"
" Uhmmm e cos'altro potrei darti per ripagare il mio debito"
" Vieni con me che un modo lo troviamo"
Mi alzai e prendendola per la mano l'avvicinai al tavolo della cucina, la spinsi al bordo e sollevandola di peso la sdraiai sul tavolo, i suoi occhi erano chiusi ed il calore del suo corpo si spandeva sulle mie mani che ancora indugiavano sulle cosce fino ad afferrare la molla delle mutandine. Delicatamente iniziai a tirare verso il basso e notai con sommo piacere che zia assecondava il movimento con il bacino.
" Non pensavo che mi sarebbe costato tanto questo viaggio"
" Non vuoi pagare il debito zia?" Chiesi fermando le mie mani che pian piano stavano sfilando via le mutandine
" I debiti si pagano, quindi prendi quello che ritieni essere il giusto compenso"
" Non prenderò nulla senza il tuo consenso zia, sei tu che devi pagarmi non io che devo prenderli"
" Allora amore di zia sfilami via le mutandine voglio mostrarti ancora qualcosa a compensazione"
Le sfilai via le mutandine e con immenso piacere notai quella figa selvaggia piena di morbido e curato pelo nero che l'avvolgeva, uno spettacolo per gli occhi e per le mani che dolcemente presero ad accarezzarla.
" Meravigliosa"
" So che a voi giovani piace liscia ma io ho i miei 55 suonati e sono conservatrice dei tempi andati"
" E se ti dicessi che io amo la figa pelosa?"
" Allora prendila. E' tua"
Non credo di aver atteso la fine della frase prima che la mia lingua si poggiasse tra le sue grandi labbra infilandosi dolcemente all'interno mentre le mani accarezzavano il pelo ed il clito stimolandolo con fermezza e vigore.
Zia Lucia iniziò a gemere di più a far sentire il suo piacere sia con la voce che inumidendo e riscaldando la figa a dovere.
Non volevo assolutamente staccare la lingua dalla figa pensavo che ogni momento di interruzione potesse essere buono per farla rinsavire e smettere e quindi mi dedicai alla leccata della sua figa per parecchie svariati minuti fino a sentire le sue mani che spingevano la mia testa verso la figa, le sue urla di piacere sempre più intense il respiro sempre più veloce ed affannoso.
Cazzo stava per venire ed io non avevo nemmeno tolto la camicia, Cercai di divincolarmi dalla presa della testa per cercare di tirarlo fuori e infilarglielo tra le cosce ma al primo movimento mi spinse ancora più forte urlando come una pazza
" Leccamelaaaaaaaa odddddiooooooo sto venendo vengo vengo vengoooooooooo"
La mia faccia fu colpita da una cascata di umori caldi era un fiume in piena, inarrestabile caldo prepotente tutto sulla mia faccia tra le urla di godimento di zia.
" Oddiiiiioo dio dio che cosa mi hai combinato, cosa abbiamo fatto? oddiiiiio mio che bello"
" Zia è stato meraviglioso"
" Per me molto di più" fu la sua risposta con voce affannata.
Alzandosi dal tavolo pensai che la meravigliosa parentesi con zia fosse finita li con la sua abbondante venuta e la mia bocca insaporita dai suoi umori ma amaro per non aver fatto godere al mio uccello l'interno della sua figa.
Zia si diresse in doccia ed io nel lavandino della cucina mi toglievo il suo sapore dalla faccia, quando senti le sue mani afferrare la mia maglia e tirarla su, la tolse e la buttò via.
Rimasi fermo di spalle a lei aspettando di capire quale potesse essere la sua idea, le sue mani scesero sulla mia cintura sbottonandola e slacciando i pantaloni che caddero sul pavimento.
Mi afferrò mi fece girare e mi spinse verso il pensile infilandomi la lingua in bocca in un grandissimo bacio appassionato, le mie mani accarezzavano i suoi seni mentre la mia e la sua lingua si toccavano, le mani di zia scesero sul mio uccello duro coperto ancora dallo slip.
" Interessantissimo" fu il suo commento quasi silenzioso.
Intanto si inginocchiò davanti a me tirando giu lo slip e lasciando uscire il mio uccello duro come il marmo pronto ad infilarsi in ogni suo buco, delicatamente lo accarezzò e lo scappellò delicatamente poggiando delicatamente la sua bocca sulla cappella.
Calore molto calore pervase il mio corpo, era il calore della sua bocca che ingoiava il mio uccello fino alle palle, sentivo la sua lingua lambire la mia cappella e scendere lungo l'asta.
Guardavo in giù per seguire i movimenti della sua bocca mentre con le mani scivolava tra le palle e il buco del culo dove delicatamente infilò un dito fino a stimolarmi la prostata, cosa che procurò un piacere infinito ed un erezione ancora più dura.
L'afferrai sotto le braccia e la sollevai poi prendendola sotto al culo la sollevai in braccio volendola portare ancora sul tavolo
ma le sue parole mi bloccarono
" Ancora tavolo? Ho n comodissimo letto di la"
Ci dirigemmo nella sua camera da letto con lei tra le mie braccia e con il mio uccello che sfiorava la sua figa durante lo spostamento. In camera la lasciai andare sul letto le allargai le cosce e mi tuffai ancora per leccargliela e sentì tutto il suo calore e il suo inumidirsi sotto la mia lingua.
Mi misi in ginocchio le puntai l'uccello sulla figa e guardandola in viso iniziai ad entrare sentendo quello che per almeno dieci anni avevo sognato, il mio uccello era dentro la figa di zi Lucia fino alle palle e lo lasciavo andare avanti e dietro godendomi ogni spinta.
I suoi gemiti di piacere mi eccitavano tanto quanto il movimento del mio uccello in quel lago caldo.
Non resistetti moltissimo devo riconoscerlo e dopo nemmeno 5 minuti di scopata senti salire un fiume di calda sborra venire su ero pronto a sborrare e quindi urlai
" zia sto per venireeeee"
" Dentro dentro dentro mi devi venire. Fammelo sentire tutto. Ho la spirale liberati"
Che piacere sentire quelle parole dalla sua voce affannata, sottomessa la piacere fisico che il mio uccello le stava dando in quel momento e subito fu una cascata violenta e prepotente di caldissima sborra che si riverso dentro la sua bella e pelosissima figa umida e accogliente
Ci distendemmo sul letto e ci rilassammo qualche minuto finché non fu lei a interrompere il silenzio
" E' stato meraviglioso, sbagliato quanto mai ma tremendamente bello." fece una pausa e riprese " Sbagliato sbagliatissimo ma ho paura....."
" Non credo sia stato sbagliato visto che entrambi l'abbiamo voluto, e poi paura di cosa zia?"
" Paura di non riuscire a smettere, sento di provare una forte voglia nei tuoi confronti"
" E allora entrambi abbiamo la stessa paura zia"
Restammo ancora in silenzio poi girandomi su un fianco l'abbracciai e feci scivolare la mano sul pelo morbido della figa e lei con dolcezza accarezzandomi la mano sulla figa mi disse
"Diavolo tentatore, se fai cosi mi tenti"
" Forse voglio tentarti ancora zia"
Ci baciammo ancora con molta passione ed ancora le mie mani scrutavano seno e figa e mentre lo facevo notai un enorme specchio che fungeva da porte dell'armadio della stanza, pensai che quello specchi andava sfruttato al massimo, non so zia fino ad allora come aveva fatto l'amore in quella stanza, se avesse mai giocato, osato oppure fosse stata sempre una classica come lo aveva fatto con me ma era il momento di osare.
Iniziai a leccarle i capezzoli e stimolare con il dito la sua figa, la feci montare su di me ed impalandosi sul mio uccello iniziò a saltare mentre io la reggevo dai fianchi, le stringevo i seni tra le mani e mordevo i capezzoli.
La feci distendere nuovamente ma questa volta di fianco fronte allo specchio e mettendomi dietro di lei con una mano le stringevo una tetta e con l'altra le accarezzavo il pelo della figa.
" Che dici zia ti piace quello che vedi?"
" Interessante, sai che non ci avevamo mai fatto caso a questa cosa"
" Uhmmm adesso ti mostro qualcosa di più bello ed interessante"
Le sollevai una gamba ed inizia a scoparle la figa offrendo a lei la visuale completa del mio uccello che la penetrava.
" Allora zia ti piace quello che vedi? Finalmente puoi vedere bene il mio UCCELLO che ti scopa la FIGA"
" Mi piace la tua volgarità, non avevo mai osato con tuo zio queste cose cosi.....porche diciamo"
" E siamo solo all'inizio zia "
Aumentai il ritmo della scopata tenendole sempre la gamba sollevata e la figa ben in vista nello specchio, di tanto in tanto lo tiravo fuori lo mostravo a lei attraverso lo specchio e lo infilavo ancora dentro.
" Sollevati zia, mettiti a pecora faccia allo specchio"
" No amore non l'ho mai preso dietro"
" Per ora voglio ancora la figa ma voglio che ti guardi mentre lo prendi a pecora"
Zia si dispose a pecora e dovetti correggere la sua posizione capendo che forse era la sua prima pecorina
" Cosi zia devi metterti a pecora in modo da favorirmi la penetrazione. Ora guardati in viso mentre io da dietro mi godo la tua figa" E mentre lo dicevo iniziai a scoparla per bene mollandole di tanto in tanto qualche bel ceffone sul culo che sembrava sortisse un certo piacere in zia Lucia che gemeva godendo come una vacca da monta.
" Lo senti meglio cosi zia?
" Molto meglio!!!! Noi siamo stati sempre dei classiconi, missionaria io sopra e stop. Chi le ha mai fatte queste posizioni"
" Ne faremo molte altre vedrai come ti farò godere. Vecchia baldracca"
" Come mi hai chiamata? balordo"
" vecchia baldracca"
" Ripetimelo ancora, come mi reputi"
" Una vecchia bagascia"
" Sento che mi piacciono anche le parolacce"
" Te ne dirò tante per farti eccitare lurida cagna "
Mi spostai indietro tirandolo fuori lasciandola un po delusa da questo gesto ma subito la ripresi..... mi sdraiai sotto di lei lasciandola a pecora con le tette penzolanti.
" Voglio mungerti come una vacca. Resta ferma cosi che ti mungo vacca in calore" Mentre lo dicevo iniziai a strizzarle forte le tettone e mordere i capezzoli turgidi e sodi.
Gemeva e mi incitava a mungerla come una vacca, dopo una bella sessione di mungitura scesi verso la figa posizionandomi in un 69.
" Questa l'hai mai fatta lurida baldracca?"
" No mai"
" succhiami l'uccello mentre ti lecco la figa troia"
Un altro dei suoi magici pompini mentre la mia lingua ancora assaporava il sapore di quella figa pelosissima.
Ad n tratto la spinsi via e con foga la feci mettere distesa a pancia in su e posizionandomi su di lei le puntai l'uccello al viso.
" Ti hanno mai sborrato in faccia bagascia?"
" No mai" la frase non fu finita che la mia calda sborra aveva raggiunto il suo viso e la sua bocca.
" Puliscimi l'uccello con la lingua vecchia baldracca" e mentre lo puliva le chiesi ancora " Come ti senti ad aver fatto cornuto tuo marito?"
" Bene divinamente bene. Sto provando emozioni mai provate e non voglio smettere"
" Ora devo far ricaricare bene l'uccello di sborra e presto ti scoperò in altre posizioni vedrai......diventerà la tua droga."
La lasciai sul letto con il viso sporco della mia sborra e andai a fare una doccia. Tornando la vidi ancora al letto soddisfatta e rilassata.
Le apri le cosce sputai sulla figa e le dissi
" A presto cagna" Alzandomi dal letto andai via,
Ci siamo rivisti altre volte e ne abbiamo fatte di scopate, fatemi sapere nei commenti se volete sapere il seguito...... vi preannuncio che siamo stati a cena fuori.....e scopato in auto.......
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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